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Il Frutto del drago o pitaya è originario del Messico e delle Ande, in origine faceva parte della dieta dei popoli precolombiani e possiamo trovare tracce dei suoi semi anche in aree con più di 2000 anni.

Quando arrivarono gli Europei, lo introdussero con successo in Asia, dove tutt’ora si concentra maggiormente la sua produzione, specialmente in Vietnam e in Cina. Altri luoghi in cui è possibile trovarlo sono: Indonesia, Isole del pacifico, Israele e Sud-America.

La pianta

frutto del dragone

Il Frutto del drago appartiene alla famiglia delle Cactacee e comprende diverse specie come: la Pitaya Rossa e la Pitaya Gialla. Questa pianta ha bisogno di sostegno, in quanto possiede uno stelo molto ramificato, per cui vive principalmente su altre piante. Le radici sono robuste e superficiali. I fiori che sviluppa la Pitaya sono molto grandi con colori che vanno dal giallo al biancastro e la fioritura avviene in periodi relativamente corti e principalmente di notte, infatti i principali impollinatori sono falene e pipistrelli. Il frutto del drago, pesa dai 150 ai 500 grammi, ha una forma allungata o ovale e una polpa cremosa con numerosi semi neri commestibili all’interno. Generalmente la polpa può essere rossa come nel caso della varietà di pitaya rossa o bianca come nella pitaya gialla. Possiamo trovare, a volte, spine sulla superficie di questi frutti e per questo è bene porvi attenzione. Essendo una pianta di origine tropicale, predilige particolarmente i climi caldi e tollera temperature fino a 45°C. Si adatta bene anche a climi temperati caldi, ma se viene a trovarsi per periodi prolungati a temperature appena inferiori allo zero si possono avere gravi danni o la morte della pianta.

Frutto del drago prezzo:

Se avete intenzione di coltivare questa pianta per produrre a casa i vostri frutti, potete iniziare col procurarvi i semi. Una bustina da 50 la si può trovare sulle piattaforme di e-commerce online ad un costo medio di 4 euro. Il costo del frutto varia dai 5 ai 10 euro.

Dove comprare il frutto del drago

frutto del dragone

Il frutto del drago o pitaya, può essere consumata fresca o nella sua forma essiccata. Principalmente la possiamo trovare nell’industria dolciaria nella produzione di bevande e gelati. Per trovare la pitaya da cogliere, dobbiamo recarci in un paese dal clima favorevole come quello del Sud-America, dove la pianta può fruttificare fino a 3 volte in un anno. Possiamo trovarla nelle piattaforme online, in negozi specializzati. Recentemente possiamo trovare questi frutti anche sulla grande distribuzione; in Italia possiamo trovarla in alcuni ipermercati cosa che nel 2012 non era possibile.

Che sapore ha la Pitaya?

La polpa di questo frutto è succosa e bianca, tranne che nella varietà di Pitaya rossa dove si presenta di colore rosso. I semi neri all’interno della polpa sono commestibili e ricchi di sapore: ricordano il kiwi e il fico d’india. Il suo gusto è leggero e fresco, consigliamo di provarlo almeno una volta nella vita!

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 Come si coltiva il Frutto del Drago?

La tecnica migliore per far moltiplicare la Pitaya è la talea, un pezzo di stelo viene messo a dimora ed emetta radici molto velocemente. La forma di propagazione a semi è usata di rado perché i semi devono essere sovramaturi e posti in un terreno drenato e ricco di torba. La germinazione avviene dopo 28 giorni dalla semina e le temperature ottimali sono di 18-21 °C. Una volta messa a dimora, la pianta ha bisogno di sostegni, di concimazione una volta al mese e di apporti d’acqua regolari. Sopporta bene i periodi di siccità, ma se vogliamo una produzione costante durante l’anno è bene apportare acqua in modo costante, tranne nel periodo di pre-fioritura dove vanno diminuiti. La raccolta si ha 40 giorni dopo la fioritura e nei climi tropicali questa può avvenire più volte nell’arco dell’anno. Non ci sono particolari problemi di parassiti, i più comuni sono batteri che fanno marcire lo stelo o funghi che provocano macchie brune sui frutti.

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