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Il kiwi

Origini e nome

La maggior parte delle persone pensa che il kiwi sia un frutto nato in Nuova Zelanda, ma non è così.

Il kiwi, infatti, nasce oltre settecento anni fa in Cina nella valle del fiume Azzurro (Yangtse in cinese) e per secoli è stato considerato una leccornia alla corte degli imperatori. Nella Terra del Dragone questo frutto, data la sua forma particolare e l’aspetto di un rampicante, era usato anche come pianta ornamentale.

All’ inizio del diciannovesimo secolo, un collezionista della Royal Horticultural Society,per la prima volta spedì in Inghilterra alcuni frutti e semi. Lyndley nel 1836 descrisse botanicamente la pianta e J.E. Planchon la classificò, tassonomicamente, nel genere Actinidia, della famiglia delle Actinidiaceae. Robert Fortune, per conto dell’Orto Botanico di Kew, coltivò le prime piante di Actinidia nei dintorni di Londra intorno alla metà dell’Ottocento.

Solo nel 1904, Isabel Fraser, una dirigente scolastica neozelandese, tornando da un viaggio in Cina dalla sorella missionaria, introdusse per la prima volta in Nuova Zelanda l’Actinidia. Dai semi dei frutti portati un vivaista, Hayward Wright, creò il materiale genetico iniziale di quelli che diventeranno i kiwi che consumiamo oggi.

Inizialmente era chiamata “uva spina cinese”, per la sua somiglianza alla vite ed usata come pianta ornamentale.

Negli anni Cinquanta il botanico Wright, dopo molti esperimenti, ottenne la prima varietà commerciale, la Hayward clone8 plus che copre il 95% del mercato mondiale. Nel 1959 i neozelandesi contenti del loro nuovo frutto lo chiamarono kiwi, per la sua somiglianza, con l’omonimo uccello nazionale della Nuova Zelanda, che è anch’ esso tozzo, marrone e peloso. Oltre all’ orgoglio nazionalista, un altro importante motivo di questo cambio di nome è stato l’inizio dell’esportazione di kiwi verso gli Stati Uniti negli anni Sessanta, in piena Guerra Fredda, e quindi per evitare la censura. In California cominciarono a coltivarli negli anni 70.

In Italia, dove la prima testimonianza sulla presenza del kiwi risale al 1934, si cominciò a coltivarlo alla fine degli anni Sessanta. Oggi siamo il secondo Paese produttore ed esportatore del mondo dopo la Cina, ma nonostante ciò nel mondo la nostra produzione è poco conosciuta. Tra l’altro importiamo il 50% di quanto ne consumiamo soprattutto per la richiesta di questo frutto fuori stagione. Il Lazio è la regione che in cui si produce di più kiwi in Italia tanto da avere ricevuto l’IGP per il kiwi di Latina. Altre regioni italiane dove questo frutto viene coltivato sono il Veneto; l’Emilia-Romagna, la Calabria e il Piemonte.

Oltre al nostro prodotto IGP di Latina, in Europa, anche i francesi hanno il loro, il kiwi de l’Adour IGP. La certificazione IGP è stata ottenuta nel 2002. È coltivato nei Pays de l’Adour, irrigati dal fiume Adour e dai suoi affluenti, nelle regioni Midi-Pyrénées e Aquitaine.

Questa varietà di kiwi è legata a Henri Pedelucq, che per primo l’ha introdotto nella zona de l’Adour dopo aver notato che era un frutto resistente al freddo e al gelo tipico di quell’area. Anche in “Gallia” la produzione è cominciata negli anni Sessanta del Novecento.

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