Autunno tempo di castagne: scopriamo le loro proprietà benefiche
Non molti lo sanno, ma l’Italia è una delle protagoniste mondiali della castanicoltura da frutto. Dopo l’offerta asiatica, con Cina e Corea del Sud tra i principali produttori globali, il Belpaese, nonostante la crisi del settore e i problemi dovuti a malattie e insetti, si colloca in terza posizione e tra i primi anche per quanto riguarda esportazione e trasformazione. La superficie coltivata a castagneti è concentrata principalmente in Campania, Toscana, Calabria, Piemonte, Lazio e Emilia-Romagna (Rapporto del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – CREA – 2016), con alcune eccellenze che contribuiscono alla diffusione del Made in Italy nel mondo.
Il successo è da attribuire anche alla qualità del frutto, un alleato di benessere nel periodo autunnale: vediamo insieme quali sono le proprietà delle castagne.
Varietà Igp e DOP: la tradizione della castanicoltura in Italia
In Italia esistono numerose varietà di castagne e marroni inseriti nell’elenco dei prodotti DOP, Igp e STG del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Si tratta in particolare di:
- Castagna Cuneo I.G.P.
- Castagna del Monte Amiata I.G.P.
- Castagna di Montella
- Castagna di Vallerano
- Marrone del Mugello I.G.P.
- Marrone della Valle di Susa I.G.P.
- Marrone di Caprese Michelangelo D.O.P.
- Marrone di Castel del Rio I.G.P.
- Marrone di Combai I.G.P.
- Marrone di Roccadaspide I.G.P.
- Marrone di San Zeno D.O.P.
- Marrone di Serino/Castagna di Serino I.G.P.
- Marroni del Monfenera
Scopriamo, allora i valori nutrizionali delle castagne.
Caratteristiche organolettiche della castagna
Cultivar e genotipo contribuiscono a definire le proprietà organolettiche del frutto (e quindi i suoi benefici), influenzate anche dal clima, dalla tipologia del terreno e dalle condizioni di crescita.
Il patrimonio nutritivo, inoltre, può variare sensibilmente in base al metodo di cottura e trasformazione: ad esempio, le castagne bollite subiscono una perdita del valore energetico e del contenuto dei sali minerali, mentre, nelle castagne al forno o nelle caldarroste, aumentano il valore energetico e gli zuccheri disponibili. Nelle castagne secche, infine, cresce la componente proteica e di carboidrati, mentre nella farina di castagne è molto significativo il contenuto di fibra.
Tuttavia, quel che è certo è che si tratta di un profilo nutrizionale di qualità, infatti, le castagne contengono:
- acqua
- fibre
- carboidrati complessi
- potassio
- fosforo
- calcio
- ferro
- sodio
- magnesio
- vitamina C
- vitamine del gruppo B
- folati
- proteine
- lipidi
Possiamo, quindi, affermare che le castagne possono far parte di una dieta salutare, capaci di donarci gusto, energia e benessere, anche grazie alle loro proprietà benefiche.
Sono, infatti, alimento completo dal punto di vista organolettico, nutriente e digeribile, e, in virtù dell’assenza di glutine, adatto anche ai celiaci.
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Proprietà delle castagne: il frutto povero, ricco di salute
Innanzitutto, è utile ricordare la differenza tra il castagno e l’ippocastano. Il primo, infatti, produce i frutti edibili, mentre dal secondo si ricavano le cosiddette castagne matte, che non vanno consumate, in quanto tossiche. Distinguere i due alberi è semplice: gli ippocastani si trovano solitamente in città, come ornamento lungo le strade urbane, mentre i castagni sono tipici delle zone collinari. Inoltre, il guscio delle castagne matte si presenta di colore verde-giallo, con pochi e appuntiti aculei e contiene un singolo seme, a differenza del tipico “riccio” scuro, con folti e lunghi aculei, che racchiude le castagne commestibili, generalmente a gruppi di tre.
A livello generale alle castagne sono riconosciute proprietà:
Energetiche
La ricchezza di zuccheri naturali rende questo frutto molto energetico, un alleato a tavola in caso di stress e stanchezza mentale o fisica. Per le stesse ragioni, le castagne sono adatte alla dieta di chi pratica sport, mentre si sconsiglia il loro consumo da parte di persone diabetiche.
Anticolesterolo
Le castagne, in quanto alimenti di origine vegetale, sono naturalmente prive di colesterolo. Il contenuto di fibre, dal potere saziante, rallenta l’assorbimento dei nutrienti e aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue, contrastando l’ipercolesterolemia.
Benefiche per l’intestino
La presenza di fibre e amido, responsabili della tipica consistenza di questo alimento, rende le castagne un valido aiuto per l’intestino, favorendone la mobilità, contrastando la stitichezza e proteggendo la mucosa gastrica.
Inoltre, in riferimento alle proprietà delle castagne, è interessante ricordare che questi frutti contengono acido oleico, linoleico e palmitico, utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e alcuni amminoacidi essenziali, che vanno assunti con la dieta, i quali svolgono diverse importanti funzioni nell’organismo e nel suo sviluppo.
In freezer per i mesi in cui non sono disponibili
Se la raccolta nel bosco è stata troppo generosa o se volete comprare le castagne nel pieno della loro stagionalità e conservarle per i prossimi mesi, sappiate che si possono congelare, con qualche accortezza.
Come conservare le castagne cotte
Le castagne cotte si possono conservare in sacchetti alimentari e nel congelatore per circa 6 mesi. Se sono caldarroste o castagne al forno, ricordatevi di togliere la buccia prima di riporle in freezer.
Come conservare le castagne crude
Dopo averle tenute a bagno una settimana ed aver eliminato quelle venute a galla, per conservare le castagne crude, potete praticare un’incisione a croce e metterle nei sacchetti da freezer e poi riporle in congelatore, dove si manterranno fino a circa 10 mesi.
L’importante è non farsi sfuggire il periodo per trovare e acquistare le più buone, come le castagne biologiche dell’appennino tosco-emiliano: le avete già provate?
N.B. Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
Fonti:
crea.gov.it
dottorato di ricerca: “La biodiversità del castagno nelle valli del Ceno e del Taro – Analisi molecolari, morfologiche e composizione chimica delle farine”.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20564434/
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