

CAT. II
CAL. B
Le pesche piatte, conosciute anche con il nome di tabacchiere, saturnine o platicarpe, si caratterizzano per la loro forma schiacciata e il sapore dolce. Nutrienti, profumatissime e biologiche sono perfette per uno snack gustoso o per realizzare dolcissime crostate.
Si chiamano in tanti modi, le pesche piatte saturnine: pesche tabacchiere, platicarba. E a caratterizzarle è proprio la loro forma: piatta, quasi schiacciata. Oltre al loro sapore, che è dolce, profumato.
Sono nettamente superiori – a livello di qualità – rispetto alle tradizionali pesche, le pesche saturnine: più alto è il loro livello zuccherino, grande la loro versatilità in cucina. Originarie della Cina, – ma coltivate anche in Italia (dove la varietà più diffusa è la Ufo 4)- le pesche piatte saturnine danno vita a spettacolari gelati e granite ma sono perfette anche per arricchire piatti a base di pesce e di carne.
Descrizione Nutriente |
Valore per |
Valore per Porzione 150 g |
Acqua (g) |
88.2 |
132.3 |
Energia (kcal) |
28 |
43 |
Energia (kJ) |
119 |
180 |
Proteine (g) |
0.7 |
1.1 |
Lipidi (g) |
tr |
tr |
Colesterolo (mg) |
0 |
0 |
Carboidrati disponibili (g) |
5.8 |
8.7 |
Amido (g) |
0 |
0 |
Zuccheri solubili (g) |
5.8 |
8.7 |
Alcool (g) |
0 |
0 |
Fibra totale (g) |
1.9 |
2.9 |
Fibra solubile (g) |
0.78 |
1.17 |
Fibra insolubile (g) |
1.14 |
1.71 |
Descrizione Nutriente |
Valore per |
Valore per Porzione 150 g |
Acido folico (μg) |
7 |
11 |
Fonte: Crea AlimentiNutrizione
Originarie della Cina e introdotte negli Stati Uniti nel 1869, le pesche piatte saturnine sono molto coltivate anche in Italia: in Sicilia (soprattutto alle pendici dell’Etna), nelle Marche, sulla vallata del fiume Chienti, in Romagna. In Europa, invece, il Paese con le maggiori coltivazioni è la Spagna.
Coltivare le pesche piatte saturnine anche è casa è possibile; la loro coltivazione è semplice, la loro resistenza elevata. I requisiti? Terreno ben drenato, acqua in abbondanza, notevole escursione termica. I frutti maturano in tarda estate.
È possibile coltivare il pesco partendo dal seme – dopo averlo esposto a temperature tra i 2° e i 5°, a seconda della varietà, in un ambiente umido e aerato – oppure partendo da piante di un anno, già innestate. Le piante devono essere poste in pieno sole, e la messa a dimora andrebbe effettuata all’inizio dell’inverno. Molto importante è la potatura, tanto più frequente quanto più la pianta cresce.
La “prima generazione” di pesche piatte (Platicarpa), in Italia, è rappresentata dalla Tabacchiera, coltivata prevalentemente alle pendici dell’Etna. Negli anni Ottanta, le sue caratteristiche organolettiche – già di per sé eccezionali – furono migliorate in quella che èconsiderata la seconda generazione, la Stark Saturn (pesche Saturnine). Negli anni Novanta, infine, il CRA di Roma ha avviato un programma di miglioramento genetico che ha portato alla nascita di 9 diverse varietà, denominate UFO.
In Italia, la varietà più coltivata è la UFO 4, che matura ai primi di luglio e che ha un gusto subacido.
Oggi, oltre alle varietà UFO, alla Saturnina, alla Sweet Cup (la più coltivata in Spagna, con maturazione nella prima metà di agosto), e alle altre tipologie di pesche piatte, troviamo anche le Platinet, 4 cultivar platicarpe a buccia glabra; un’evoluzione della serie UFO, caratterizzata dall’elevata quantità di zucchero e dalla forte resistenza della pianta.
Piatta e profumata, la polpa delle pesche piatte saturnine si presta ad essere consumata fresca, al naturale, ma è ottima anche sotto forma di confetture(bastano 1500 grammi di pesche, 500 grammi di zucchero, 500 grammi di zucchero di canna e 1 bicchierino di liquore all’amaretto), gelati e granite.
Si lavano e si tagliano a pezzetti 450 grammi di pesche tabacchiere e si preriscalda il forno a 170°. Si montano 3 tuorli con 240 grammi di zucchero; si incorporano 180 grammi di margarina biologica di soia precedentemente sciolta e 180 grammi di farina 0. Da un limone bio, si ricavano 5 fettine sottilissime; il resto della scorza si grattugia e si unisce al composto di uova, insieme a 3 albumi montati a neve con un pizzico di sale. Si aggiungono le pesche e si mescola. Il composto va travasato in una tortiera e cotto in forno per 45’: si sforna il dolce, si guarnisce col limone, ed ecco una deliziosa torta alla pesca tabacchiera e limone.
Crediamo nello sviluppo e nel progresso sostenibile. Siamo convinti che i prodotti biologici debbano essere disponibili per un pubblico di consumatori sempre più ampio, ovunque vivano, qualunque sia il punto-vendita dove acquistano, qualunque sia il prodotto che stanno cercando.
Crediamo che tutti i prodotti alimentari possano e debbano essere prodotti in armonia con la natura. Crediamo che i valori del biologico (garanzia, sicurezza, rispetto ambientale) siano saldamente legati ad una alimentazione corretta e di qualità. Crediamo, infine, che la filosofia di Almaverde Bio si fondi sull’etica, sul rispetto della natura, di chi produce e di chi consuma il prodotto.
Beiyi Z. pubblicato il 07/09/2016 in seguito ad un ordine del 31/08/2016
Molto buono
Gianni M. pubblicato il 20/07/2016 in seguito ad un ordine del 12/07/2016
Ottime.
Gianni M. pubblicato il 06/07/2016 in seguito ad un ordine del 28/06/2016
Eccellenti.
Franca C. pubblicato il 13/06/2016 in seguito ad un ordine del 25/05/2016
ottimi
Patrizia M. pubblicato il 06/06/2016 in seguito ad un ordine del 26/05/2016
dolcissime!